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mercoledì 7 agosto 2013

IL BRUCO E LA FARFALLA - ovvero: riflessioni su quella che un tempo si chiamava "preadolescenza"

Il tempo della scuola media è il tempo meraviglioso del cambiamento, dell’imprevisto, della scoperta, della trasformazione. Se dovessi descriverlo con un’immagine, lo paragonerei al bozzolo di una crisalide: prima, c’era una piccolo bruchino, più o meno carino, più o meno fastidioso, ma con una forma definita e precisa. È facile disegnare un bruchino: è un’immagine che i genitori hanno ben in mente, che sanno ben descrivere. “Mio figlio è timido e introverso”, “Mia figlia è tenace e studiosa”, “Mio figlio è un tenerone”…
Questo bruchino si approssima alla prima media e i genitori lo presentano così, come lo conoscono bene: sanno ciò di cui ha bisogno e ciò di cui deve fare a meno, conoscono alla perfezione le caratteristiche che dovrà avere il suo insegnante ideale, temono gli altri insetti che si aggirano per le aule (“tutti questi bulli”), dimenticando che anch’essi erano teneri bruchini quando sono arrivati, si scandalizzano quando gli si fa notare che tante cose cambieranno, che nascerà l’interesse per l’altro sesso (“Non mio figlio, è ancora così bambinone”).