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domenica 26 febbraio 2012

ALLUCINAZIONI DELL'ULTIMA ORA

"Devo scrivere un'introduzione, ma non so da dove cominciare. Col foglio bianco davanti, me ne sto seduto in sala professori, a fine mattinata, in attesa di andare in classe per sottopormi al martirio dell'ultima ora: l'ora in cui gli studenti non ti stanno a sentire nemmeno quel tanto che impone la buona educazione, ma hanno già impacchettato i libri, infilano i giacconi con circospezione, un piede o l'intera gamba già sporge dal banco in direzione della porta. E' il tempo della fiacca, delle palpebre pesanti, della allucinazioni."
Domenico Starnone, "Ex cattedra e altre storie di scuola", ed. Universale Economica Feltrinelli 

venerdì 17 febbraio 2012

Chissà perché i padri non favoriscono mai gli studi letterari... il giovane Ludovico Ariosto fu costretto dal padre a scegliere giurisprudenza, ma ben presto la abbandonò per indirizzarsi alla sua passione, gli studi umanistici.
Anche il padre di Boccaccio tenta, invano, di sviare l'interesse umanistico del figlio, per indirizzarlo a studi economici... meno male che sia il primo che il secondo furono figli un po' ribelli, altrimenti non avremmo avuto i loro capolavori. Però, difficile il mestiere di genitore di un genio...

mercoledì 15 febbraio 2012

Il grande ritratto - Dino Buzzati

Nell'aprile 1972 il professor Ermanno Ismani, di 43 anni, ordinario di elettronica all'università di X, uomo piccolo, grasso, di umor gaio, ma pauroso, ricevette una lettera del ministero della difesa che lo pregava di conferire con il colonnello Giaquinto, capo dell'ufficio studi. L'invito aveva carattere d'urgenza.
Sena lontanamente immaginare di che cosa si trattasse, Ismani, il quale verso l'autorità costituita aveva sempre avuto un complesso di inferiorità, si affettò il giorno stesso al ministero.

(Dino Buzzati, Il grande ritratto, Oscar Mondadori, 1981)

domenica 12 febbraio 2012

La vita e le opinioni di Tristram Shandy gentiluomo

Avrei desiderato che mio padre o mia madre, o meglio tutti e due, giacché entrambi vi erano egualmente tenuti, avessero badato a quello che facevano, quando mi generarono. Se avessero debitamente considerato tutto quanto dipendeva da ciò che stavano facendo in quel momento [...] se essi avessero debitamente soppesato e valutato tutto ciò, ed agito in conseguenza, sono fermamente persuaso che io avrei fatto al mondo una ben diversa figura da quella in cui forse apparirò al lettore.

(Laurence Sterne, La vita e le opinioni di Tristram Shandy gentiluomo, trad. A. Meo, ed. Oscar Mondadori)

venerdì 10 febbraio 2012

Il giovane Alessandro Manzoni

Alessandro Manzoni, sì, proprio il serioso e devoto autore dei Promessi Sposi, non ha avuto un'infanzia modello: non gli piaceva affatto l'educazione che tentavano di dargli i padri Somaschi del collegio religioso dove l'aveva inviato il padre e i suoi insegnanti lo definivano uno studente svogliato. D'altra parte, non è che i suoi genitori si prendessero molta cura delle sue vicende scolastiche: la madre era scappata con l'amante, trasferendosi prima in Inghilterra e poi in Francia e il padre pare che, nonostante l'età avanzata, passasse il suo tempo tra ragazze e gioco d'azzardo!

mercoledì 8 febbraio 2012

Vertigine

Profondo si apre
improvviso un abisso
nelle mie viscere

Stupisco che non mi risucchi
all'istante.
Impietrita, rimango.

E mi afferro
al manico di una vecchia padella
per non precipitare.

martedì 7 febbraio 2012

Era lei, la neve


E un mattino 
appena alzati, pieni di sonno,
ignari ancora,
d'improvviso aperta la porta,
meravigliati la calpestammo:
Posava, alta e pulita
in tutta la sua tenera semplicità.
Era
timidamente festosa
era
fittissimamente di sé sicura.
Giacque
in terra
sui tetti
e stupì tutti
con la sua bianchezza.

(E. Evtusenko)

lunedì 6 febbraio 2012

MADAME BOVARY

Stavamo nell'aula di studio quando entrò il preside seguito da un nuovo vestito in borghese, e da un bidello che portava un grosso banco. Quelli che dormivano si svegliarono, e tutti si alzarono in piedi, come colti in pieno lavoro.
Il preside ci fece segno di rimetterci a sedere, poi, voltandosi verso il prefetto, gli disse a bassa voce: "Professor Roger, le raccomando questo allievo; entra in quinta. Se dimostrerà diligenza e buona condotta, passerà tra i grandi dove'è il suo posto, data l'età".
Il nuovo era rimasto nell'anglo, dietro la porta, in modo che lo si vedeva appena; era un ragazzotto campagnolo d'una quindicina d'anni, e più alto di tutti noi. Aveva i capelli tagliati dritti sulla fronte, come un chierichetto di villaggio, e un'aria seria e assai imbarazzata.

(Gustave Flaubert, Madame Bovary, trad. G. Achille, ed. BUR)

sabato 4 febbraio 2012

I verbi irregolari in italiano

I verbi irregolari sono quelli che non seguono, nella flessione, lo schema tipico della coniugazione a cui appartengono. L'irregolarità si può avere:
- nella radice: è il caso di "andare" (io vad-o)
- nelle desinenze: è il caso di "cadere" (caddi, invece di cadei)
- sia nella radice che nella desinenza: è il caso di "vivere" (vis-si, anziché viv-ei)

I verbi irregolari della prima declinazione (- are) sono solo quattro: andare, dare, fare, stare. Tra questi, fare in realtà appartiene più propriamente alla seconda declinazione, perché deriva dal latino "facere" ed assume varie forme tipiche della seconda (ad es. "facevo").
Il maggior numero di verbi irregolari si trova nella seconda declinazione (- ere), mentre non molti sono gli irregolari della terza.
In molti casi, i verbi irregolari sono tali al passato remoto. Ecco alcune curiosità:
- il verbo "dovere" al passato remoto presenta la forma "dovei" e anche "dovetti"
- il verbo "tacere" in alcune forme del passato remoto raddoppia la "c" in "cq": io tacqui, tu tacesti, egli tacque
- il passato remoto di "valere" è: io valsi, tu valesti, egli valse...
e non finisce qui...

giovedì 2 febbraio 2012

IL POEMA DEI LUNATICI - Ermanno Cavazzoni

.Il poema dei lunatici
"C'è stata all'inizio questa cosa stranissima che probabilmente non sarà creduta, ma si trovano scritti in bottiglia nel fondo dei pozzi"