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martedì 28 settembre 2010

Le fiabe di Clemens Brentano - 2° parte

Il centro ideale della produzione fiabesca di Brentano è Des Knabes Wunderhorm, nato da un progetto di Arnim, ma opera soprattutto di Clemens. Si tratta di una raccolta la cui novità, rispetto a precedenti opere analoghe, consiste nel fatto che le liriche scelte dai due amici sono tutte tedesche. Quest'opera segna idealmente l'inizio della fiaba d'arte tedesca,
perché "mentre credevano di esaltare il mito herderiano del popolo poetante, i due amici iniziarono in raltà la distruzione di quel mito; avendo ben intuito che il canto popolare è oggetto di successive creazioni e di sia pur minime trasformazioni individuali, rivendicarono a sè in pieno il diritto di riplasmare interamente il materiale offerto dalla tradizione. Assai significativamente al termine della raccolta è l'appendice dei Kinderlieder, che sono tutte e interamente opere personali di Brentano" (Mittner).
Similmente Brentano si comporta con il Pentamerone di Basile, che egli legge nel 1804 e che diventa per lui il modello fondamentale: avendo in un primo tempo deciso di tradurlo, ne compie rielaborazioni via via sempre più libere; è il caso, ad esempio, di Gockel und Hinkel. Nascono così gli Italienische Maerchen, completati probabilmente interono al 1811, quindi praticamente contemporanei alla raccolta dei Grimm.
Brentano sceglie la via opposta ai due fratelli e così facendo si avvia sulla strada del Kunstmaerchen. Questa scelta gli permetet di operare liberamente, mettendo nelle fiabe tutto se stesso: la sua realtà autobiografica, il suo drammaper l'impossibilità di ritrovare l'infantile purezza, il suo rapporto con l'arte (il personaggio di Gackeleia potrebbe rappresentare la fantasia poetica dell'autore). La polisemia delle sue fiabe è sorprendente: possono essere intermpretate in chiave allegorica, o autobiografica, o ironico- satirica, o semplicemente letterale.
Des Knabes Wunderhorn è anche in un altro senso il centro ideale delle fiabe brentaniane: Wunderhorn, cioè il corno magico, non a caso è uno strumento musicale, perché proprio dalla musicalità nascono la poesia e la magia, il fascino delle fiabe. Brentano insegue la musica in ogni sua opera, in poesia (come nelle Romanzen von Rosenkranz) e in prosa; anzi le sue liriche più belle sono proprio incastonate nelle opere narrative, come se ad un certo punto egli si sentisse irresistibilmente spinto a manifestare la musicalità che scaturisce dal suo animo con vere e proprie canzoni.

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